05-10-2022
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05-10-2022
L’autolisi è un processo chimico in cui le proteine della farina subiscono una rottura in segmenti più piccoli, grazie all’azione di alcuni enzimi contenuti nei lisosomi, naturalmente presenti nella farina. Il risultato è quindi una struttura proteica più corta, che permetterà di formare un glutine più rilassato e in minor tempo.
L’autolisi si compone di tre fasi:
La prima fase della preparazione di un impasto autolitico consiste nell’impastare molto delicatamente la totale farina e il 55% dell’acqua prevista dalla ricetta, fino far sparire ogni granello asciutto di farina.
In alternativa il 60% della farina che si vuole utilizzare con un’idratazione al 75%.
Il periodo di riposo consiste nel far riposare questo primo impasto tra i 20 minuti e le 24 ore.
La durata del riposo dipende dalle caratteristiche della farina e dalle esigenze produttive. In linea generale, quanto più la farina è forte e resistente, tanto più lungo dovrà essere il periodo di riposo. Se questo lasso di tempo è superiore alle 5/6 ore, è consigliabile aggiungere alla miscela di acqua e farina anche una parte del sale e ridurre la quantità di acqua al 45/50% e a una temperatura di 18°/20°. Questo per impedire che la fermentazione sia troppo veloce. Per tempi di riposo più brevi, l’impasto può invece essere lasciato a temperatura ambiente, anche nella stessa vasca dell’impastatrice.
Trascorso il periodo di autolisi si passa all’impasto finale nel quale vengono aggiunti tutti gli altri ingredienti della ricetta, il lievito, l’acqua rimanente e il sale.
Qualcuno lo fa però non è né corretto, ne pratico, né utile.
È consigliabile che la temperatura dell’acqua sia 22-24°C d’inverno e 16-18°C d’estate.
Sia in inverno che in estate si può lasciare a temperatura ambiente, l’unica differenza che in estate l’autolisi sarà più corta.
L’importante è tenere coperto il contenitore dell’impasto, con coperchio non ermetico o con un telo adeguatamente inumidito.
Quello che può accadere infatti, stando tante ore esposto all’aria, è che l’acqua evapori eccessivamente e quindi che il peso e le proporzioni dell’impasto cambino sensibilmente